brizzi, silla by [.]

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autore:. [.]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


La guerra contro Mitridate:

la prima fase

Al di là della pretesa, certo eccessiva, di associare la sua immagine a quella di Alessandro Magno,

l’avversario che Silla avrebbe dovuto affrontare in oriente era, comunque, molto pericoloso:

controllava infatti territori vastissimi poiché al regno del Ponto aveva aggiunto, annettendoli, sia la provincia romana d’Asia, sia i regni, già protetti da Roma, di Bitinia e di Cappadocia, e dai suoi

possedimenti poteva trarre forze notevoli.

Le truppe pontiche, del resto, operavano già in Europa: mentre un forte esercito agli ordini di Ariarate, figlio minore del re, si batteva in Tracia e in Macedonia con il compito di sottometterle, la presenza in Grecia di un’altra armata, al comando di Archelao, il migliore dei suoi generali, indusse rapidamente gli Achei, gli Spartani, Tebe e quasi tutta la Beozia a staccarsi da Roma.

A Mitridate era passata subito anche Atene. Il filosofo Atenione di origine servile, era venuto alla testa di un’ambasceria a incontrare il re del Ponto; e, in cambio della sua promessa di restaurare la

democrazia in Atene (con lui stesso come tiranno...), ne aveva entusiasticamente abbracciato la causa.

Tornato in patria, era riuscito a conquistare il favore del popolo, facendosi eleggere stratego e aveva poi indotto le masse, in precedenza escluse dal potere a beneficio dell’aristocrazia, a ribellarsi. I filoromani erano stati in parte uccisi, in parte cacciati dalla città e i loro beni erano stati confiscati.

Accanto a questa, le fonti ricordano un’altra figura: quella di Aristione, anch’egli filosofo (peripatetico; o, secondo altri epicureo; o pitagorico...). Sotto tal nome si celerebbe, per alcuni, il successore, forse il figlio, di Atenione; per altri Atenione stesso, che sarebbe stato così soprannominato dai soldati di Silla.

Comunque sia, fu con questo secondo personaggio che i Romani dovettero misurarsi.

Potendo ormai contare sulla base del Pireo, la flotta di Archelao procedette alla conquista dell’isola di Delo, dove furono una volta ancora massacrate circa ventimila persone, tra cui – naturalmente – i residenti italici. In Atene, cui era stata restituita la sovranità sull’isola e affidato il tesoro del santuario di Apollo, fu introdotto un presidio pontico, che consolidasse il potere di Aristione. Da Atene Archelao estese progressivamente il controllo sulla Grecia meridionale; nell’inverno 88-87 le sue forze

controllavano ormai anche l’Eubea e l’Attica.

Per fortuna di Silla a impedire che l’Ellade intera cadesse nelle mani di Mitridate provvidero il

governatore di Macedonia, Caio Sentio, e il suo legato, Quinto Bruttio Sura: le truppe ai loro ordini erano composte di veterani sperimentati nella lotta contro i Traci, e furono quindi in grado di difendere le regioni settentrionali e di compiere addirittura puntate offensive fino all’Attica. Per quanto tenace, questa resistenza romana non avrebbe potuto arrestare l’avanzata dei regi; ebbe però un peso

psicologico notevole nel rincuorare quelli tra i Greci che erano decisi a restare fedeli e nel suggerire la prudenza a quelli che non si erano ancora schierati apertamente. All’arrivo dell’avanguardia, agli ordini di Lucio Licinio Lucullo, le forze di Sura, che si erano attestate non lungi dal Pireo, raggiunsero i loro commilitoni in Macedonia.

Il sopraggiungere in forze dell’armata romana spinse molti dei Greci, soprattutto al nord, a fare formale atto di sottomissione.



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